Fortunato Manca nacque il 17 dicembre 1934 a Cagliari e viene ricordato da tutti gli appassionati della boxe come grande campione europeo e orgoglio Sardo.

Dopo anni di allenamento spesi nella palestra cagliaritana di via Barone Rossi, debuttò come professionista nella categoria dei  pesi welter (67 kg max) il 16 settembre 1955.  Fu proprio quel suo primo incontro come professionista a scatenare una reazione a catena che lo portò a raggiungere una  serie di vittorie, arrivando fino a 20 incontri vinti consecutivamente, interrotti da un pareggio.

Un combattente a distanza ravvicinata dal forte pugno e dal grande  coraggio, che li permisero di superare anche le più ardue delle lotte.

Questo guerriero dal grande spirito combattivo non riuscì per poco a conquistare il titolo di campione italiano dei welter Il 1º maggio 1960, contro l’allora campione Bruno Visintin, per parità ai punti.

Ma questo non fermò Fortunato: ottenne infatti  l’ambito  titolo Il 14 dicembre 1962, sconfiggendo il favorito Fernando Proietti.

L’inarrestabile Toro continuò la sua carica, conquistando la cintura europea dei pesi welter, e regalando la prima sconfitta all’imbattuto francese François Pavilla.

Fortunato Manca vince il titolo europeo (https://www.facebook.com/photo/?fbid=2326507780821456&set=pcb.2326508064154761)

Anche se conclusi con una sconfitta, furono incontri eccezionali quelli contro il campione del mondo dei superwelter, Sandro Mazzinghi e quello contro il futuro campione del mondo Curtis Cokes.

Si ritirò nel 1965 dopo un distacco della retina, dovuto ad un incontro contro il leggendario boxer thailandese Apidej Sit-Hirun (incontro che Manca vinse); ritirandosi con uno straordinario record di 71 vittorie, 31 per KO, e solo 8 sconfitte, tutte ai punti.


Fortunato Manca-un maestro(di vita) oltre che un pugile

Fortunato Manca viene descritto da tutti coloro che lo hanno conosciuto come una persona mite, riservata, sensibile, di gran cuore e molto altruista.

“Con me e con tutti è sempre stata una persona con un cuore d’oro, non mi perdevo nessuno dei suoi match!” –Antonina Melis amica e fan di Fortunato Manca

(https://boxering.fpi.it/index.php/tag/fortunato-manca/)

 Il campione amava molto la natura, ciò che ispirava la sua arte prevedeva infatti le vedute paesaggistiche. Apprezzava molto passeggiare in campagna e in montagna, nonostante avesse girato città di tutta l’Italia. Altri soggetti importanti per lui erano gli scorci della sua adorata Monserrato.

Altra passione era la lettura, amava leggere soprattutto opere di storia e filosofia. Ma lui stesso forse non era secondo agli autori di cui leggeva; chi lo ha conosciuto lo definisce come una guida. A partire dai suoi studenti della palestra di boxe, che con tanti sacrifici Fortunato costruì, dove spesso si occupava personalmente di aiutare i ragazzi con un atteggiamento bullesco, che ora lo ringraziano di averli indicato la giusta strada, tutto senza mai aver chiesto un compenso.  Insomma non erano solo insegnamenti sportivi quelli che Fortunato offriva ai giovani, di cui lui nutriva un grande affetto, quasi paterno.

Le figlie, Carla e Liliana Manca, sono fierissime di averlo avuto come padre, così infatti ne hanno parlato:

“Con me e mia sorella è stato immenso, è stato un padre buono e paziente, ci ha trasmesso dei valori come il rispetto per il prossimo, ci ha insegnato che aiutare chi è in difficoltà, avrebbe fatto  bene soprattutto a noi, ci ha insegnato il valore della famiglia che è sacra.”

La sua figura viene ricordata grazie alla pagina Facebook “Gli amici di Fortunato Manca”(https://www.facebook.com/carlamanca21/about?locale=it_IT) e la residenza Fortunato Manca costruita, dov’era la sua casa adiacente alla sua palestra. Seguita poi dalla piazza a lui intitolata, ottenuta dopo una lunga battaglia legale sostenuta dalla figlia, che terminò solo nel 2015 dopo una petizione.

(https://www.facebook.com/watch/?v=1362825263856384)

Rimangono invece incompiute l’intitolazione di un palazzetto dello sport e l’intitolazione della palestra comunale della vecchia scuola media dove Fortunato aveva prestato servizio come collaboratore scolastico.

Sporge quindi spontanea la domanda sul perché la burocrazia debba rallentare un processo così importante come la valorizzazione di un personaggio che ha fatto conoscere Monserrato a tutto il mondo…..

Fortunato Manca muore il 16 dicembre 2008, lasciando un vuoto incolmabile. Lo ricordiamo non solo come pugile di altissimo livello, ma anche come guida per molti e orgoglio Sardo per tutti.

(https://www.facebook.com/carlamanca21/photos/a.345297868942467/1512375315568044/)

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